Approfittiamo di questo periodo di quarantena per presentare le ricette del nostro territorio, che magari potrete sperimentare a casa prima ancora di assaggiarle direttamente in loco, quando sarà possibile tornare alla normalità. Gran parte delle tradizioni gastronomiche isolane più particolari provengono dal versate riese, dove esisteva uno degli insediamenti più antichi.

Cominciamo la rassegna SoulFood – cibo per l’anima- con la Sportella. E’ un dolce tipico dell’isola d’Elba, dalla classica forma ovoidale, che veniva preparato per Pentecoste assieme al meno celebre Ceremito. Le forme non lasciano spazio a molte interpretazioni e sono allusioni tutt’altro che velate ai sessi femminile e maschile: non è un caso che si preparassero per Pasqua, volendo in questa maniera celebrare il momento delle rinascita tanto del Signore quanto della fertilità terrestre con la sua fioritura primaverile.
Entrambi i dolci venivano utilizzati simbolicamente, come dichiarazione d’amore tra i giovani che si scambiavano mutevolmente degli sguardi di approvazione. La Domenica della Palme il maschio si faceva avanti con una cesta con il cerimito e adornata di fiori; qualora la ragazza gradisse il corteggiamento la settimana successiva per la domenica di Pasqua avrebbe contraccambiato con la sportella infiocchettata e benedetta!
Questa usanza è stata dimenticata e oggi sopravvive solo la preparazione della sportella per le festività pasquali, con una ricetta in parte modificata per i gusti moderni. Secondo Alvaro Claudi, illustre chef e cultore della storia gastronomica locale, la ricetta è la seguente:
Ingredienti (per 6 sportelle):
- Kg 1 di farina
- 500g di zucchero
- 100g di burro
- 6 uova
- 2 bustine di lievito
- 1/2 bicchiere di latte
- scorza di limone grattugiata
- una manciata di semi di anice (variante non indispensabile)
- granella di zucchero colorata q.b.
Procedimento:

Prima si sbattono energicamente le uova con lo zucchero e la scorza di limone. Poi si aggiungono piano piano il burro fuso, il latte, la farina e il lievito facendo incorporare bene, fino ad ottenere l’impasto con cui faremo una palla. Se vogliamo possiamo aggiungere all’impasto i semi di anice o finocchio. A questo punto infariniamo ancora leggermente la palla e la lavoriamo velocemente per non “bruciarla“, quindi la mettiamo a riposo per un’ora.
Riprendiamo la palla e la suddividiamo in sei parti uguali con cui andremo a formare sei cilindri allungati e daremo loro la forma di ferro di cavallo con le estremità incrociate in un abbraccio, andando a disegnare già l’aspetto finale. Siamo pronti per mettere tutto in una teglia su carta da forno. In alcune varianti al centro della sportella, proprio dove è presente il foro, si può porre un’uovo.
Spennelliamo infine con il rosso d’uovo sbattuto con un po’ d’acqua e cospargiamo la superficie con la granella colorata. Cottura 25 minuti in forno statico a 180° C
Curiosità

Si racconta che un ragazzino, tale Domenico Schezzini, attraversando un luogo nei pressi di Rio nell’Elba, fu testimone della miracolosa apparizione di Santa Caterina che gli ordinò di dire ai suoi compaesani di festeggiarla ogni lunedì dell’angelo. Così ancora oggi ogni lunedì di Pasqua si svolge la Festa della Sportella al Santuario di Santa Caterina d’Alessandria, per commemorare l’evento miracoloso.
© Walter Trip